Criteri per la qualità dell’olio d’oliva |
I criteri per la qualità dell’olio d’oliva sono elencati qui di seguito sotto forma di lista con brevi descrizioni. Alcuni verranno trattati in seguito in modo sintetico.
Cultivar, clima, suolo I fattori che influenzano la qualità dell’olio d’oliva prima del raccolto Raccolto-trasporto-stoccaggio-estrazione dell’olio d’oliva e qualità La qualità si riflette in modo particolare sulle caratteristiche organolettiche (aroma, sapore). La cultivar koroneiki, che è molto diffusa a Creta, si ritiene produca un olio d’oliva con caratteristiche di eccellenza. Le caratteristiche organolettiche dell’olio d’oliva sono inoltre influenzate dal clima e dal suolo dell’area di coltivazione. Si riscontra una quantità maggiore di sostanze aromatiche in aree con lunghi periodi di insolazione. Questo fatto diventa ancora più importante per la certificazione di qualità degli olii d’oliva DOP (Denominazione di Origine Protetta) e IGP (Indicazione Geografica Protetta) . L’olio d’oliva prodotto da alberi di olivo in terreni aridi-calcarei ha un numero maggiore di sostanze aromatiche rispetto a quello prodotto in terreni umidi-argillosi. In generale, gli attacchi di insetti e di funghi provocano l’abbassamento della qualità dell’olio d’oliva. Pertanto, un’appropriata somministrazione di pesticidi contribuisce alla produzione di olio d’oliva di qualità. Per produrre un olio d’oliva di buona qualità, i produttori devono inoltre adottare le seguenti precauzioni durante e dopo il raccolto:
Tipi base di olio d’oliva L’olio d’oliva è fornito in quattro tipi base, i cui nomi corrispondono alle loro caratteristiche fisico-chimiche ed organolettiche, previste dai Regolamenti dell’IOC (International Olive Council) e dall’Unione Europea:
Valutazione organolettica – classificazione dell’olio d’oliva La valutazione organolettica è l’individuazione e la descrizione delle caratteristiche qualitative e quantitative dell’odore e del sapore dell’olio d’oliva. Qualità positive sono: fruttato, amaro, piccante. Qualità negative sono: morchia, sedimenti, muffa, umido, avvinato, inacetito, acido, metallico, rancido ecc.
Alterazioni dell’olio d’oliva Le alterazioni principali dell’olio d’oliva sono l’idrolisi e l’ossidazione. L’idrolisi o rancidità idrolitica avviene principalmente prima dell’estrazione dell’olio d’oliva, mentre l’ossidazione o rancidità ossidativa avviene soprattutto dopo la produzione di olio d’oliva e in particolare quando l’olio d’oliva è stoccato in modo non corretto. L’idrolisi provoca un aumento di acidità e un deterioramento del sapore. L’umidità, la temperatura, i fermenti ed i diversi microorganismi sono alcuni dei fattori che causano l’idrolisi dell’olio d’oliva. L’ossidazione o rancidità ossidativa provoca invece un’alterazione delle qualità organolettiche dell’olio d’oliva (odore, sapore) ed un deterioramento delle caratteristiche fisiche, come la viscosità. I fattori principali che conducono all’ossidazione sono l’ossigeno (aria), le alte temperature, la luce e i metalli.
Rischi per la qualità dell’olio d’oliva In questo caso, il pericolo è rappresentato dalle condizioni o dai fattori che possono rendere l’olio d’oliva non adatto al consumo o che possono avere un effetto negativo sulla salute del consumatore. I tipi di rischi che possono verificarsi e che diminuiscono od alterano la qualità dell’olio d’oliva sono: a. sostanze chimiche, tra le quali le più importanti sono:
b. pericoli naturali, che sono in gran parte collegati alla presenza di oggetti estranei come frammenti di vetro, di plastica e di metallo, capelli, polvere, detriti, impurità, ecc.
Sicurezza alimentare ed igiene L’Unione Europea, per assicurarsi che i beni prodotti o trasportati all’interno dell’Unione siano sani e sicuri per il consumo, ha adottato una serie di misure obbligatorie per tutte le industrie e gli esercizi dell’agro-alimentare e ha anche emesso delle regolamentazioni per le autorità di controllo degli stati membri. La sicurezza alimentare si basa su: Vi è anche l’ISO (International Organization for Standardization), a cui partecipano molte organizzazioni nazionali di standardizzazione di altrettanti paesi (Grecia: ELOT).
Tracciabilità La tracciabilità degli alimenti è un elemento nuovo per l’industria agro-alimentare. Ha lo scopo di controllare e di certificare la qualità di tutta la catena di produzione e di commercializzazione dei prodotti agro-alimentari in ogni singola fase, dal campo di origine del prodotto non lavorato fino allo scaffale e al piatto del consumatore.
Selezione dei prodotti non lavorati (olio d’oliva, additivi, materiali di confezionamento) La fornitura di prodotti non lavorati, materiali di confezionamento e additivi con caratteristiche registrate e concordate è un tema di fondamentale importanza.
Genuinità dell’olio d’oliva La genuinità dell’olio d’oliva si determina con le moderni analisi di biologia molecolare.
Etichettatura dell’olio d’oliva Le caratteristiche obbligatorie in tema di etichettatura comprendono: Designazione obbligatoria di origine (solo per l’olio extravergine e l’olio vergine d’oliva) Designazione della categoria di qualità con la descrizione della categoria dell’olio: extravergine, vergine, olio d’oliva composto da olio d’oliva raffinato e olii d’oliva vergine, olio di sansa d’oliva.
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